domenica 28 giugno 2009

Insalata di riso venere con pesto di rucola, pachino e formaggio


Va bene che in questi giorni piove che sembra di stare in pieno autunno, ma quando ti prende il pallino della cucina estiva non riesci più a tornare indietro ^___^
Questa l'ho assaggiata in una gastronomia qualche tempo fa e da allora l'ho rifatta più di una volta trovandola sempre buonissima, forse perchè sono una patita del riso ( adoro sopratutto i risi selvaggi, integrali e anche il riso rosso, ma più di tutto mi fa impazzire l'aroma del basmati!!!)
Si tratta di una insalatina veloce a base di rucola e pachino da arricchire con le proteine che più vi piacciono, io ho messo del formaggio emmenthal francese ma ci stanno benissimo anche gamberetti appena lessati o del buon tonno in olio di oliva.

Per 4 persone :
250-300g di riso venere
1 vaschetta piccola di rucola o 2 mazzetti
250g pomodori pachino o ciliegia
200g formaggio emmenthal
olio extravergine di oliva q.b.
sale e pepe
1 spicchio d'aglio grattugiato
4 o 5 grandi foglie di basilico

Per prima cosa lessare il riso venere in acqua salata per circa 15 minuti e raffreddarlo velocemente sotto acqua corrente quindi stenderlo ad asciugare un pò su un canovaccio pulito.
Preparare gli ingredienti per il condimento tagliando a cubetti il formaggio e in 4 parti i pomodorini.
Preparare un leggero pesto di rucola frullandone in un mixer circa 2/3 insieme all'aglio e al basilico unendo poco alla volta 6 o 7 cucchiai di olio e 4 cucchiai d'acqua.
Regolare di sale e di pepe.
Tagliare a pezzetti la rucola rimasta.
Condire il riso venere con il pesto e gli altri ingredienti unendo se necessario ancora olio (a vostro gusto ovviamente, io cerco di non abbondare altrimenti la panza cresce...)

Questa bella insalatina è ottima anche da portare in ufficio come pranzo sfizioso, per mantenerla come appena fatta scegliete i contenitori con il doppio strato, condite il riso con il formaggio, il pesto e un paio di cucchiai d'olio in più, ma tenete le verdure separate e scondite, unite tutti gli ingrendienti solo al momento di mangiare regolando di sale, sarà come appena fatta! Niente pomodori mosci o verdure "svenute"...

Mi raccomando l'olio!
In questi piattini delicati a base di ingredienti crudi l'olio la fa da padrone e dona tutto il suo profumo, quindi che sia di quelli davvero buoni


Non vi resta che gustarvela....



Proprio buona ^________^



Baci come al solito,
Mucca
P.S.
Se non mi vedete in giro in questi giorni non vi preoccupate, ho un po di cosette da fare... piccoli, grandi cambiamenti di cui magari vi racconterò in seguito ;-)

venerdì 19 giugno 2009

Maritozzi con la panna...



Li ho arrotolati a fare una bella chicciolona, ma sono sempre loro, gli inconfondibili!
Mi ricordo che quando ero piccola il sabato mattina papà ci accompagnava a scuola e spesso capitava di fermarsi al bar del Matto per fare colazione... io mi prendevo sempre il maritozzo e lo adoravo ^_____^
Perima leccavo tuta la panna e poi mangiavo la pasta a cominciare dall'esterno crosticinoso per arrivare alla parte interna morbida e umida, avevo sviluppato una vera e propria tecnica!
Cmq tornando alla ricetta, ieri mattina volevo fare una sorpresa all'Omo e così mi sono messa a impastare, pare gli siamo piaciuti visto che se n'è pappati 2 nell'arco di 1/2 minuto, pensate che non aveva mai avuto occasione di mangiare dele paste brioche calde calde... un insulto alla pasticceria ed al mio onore ;-)

Se volete provarli eccovi la ricetta per 12 pezzi (nella versione senza uvetta)

1° impasto
150g manitoba
100g latte tiepido
25g lievito di birra

Impastare tutto e mettere a lievitare fino a che sarà triplicato.

2° impasto
200g farina 00
150manitoba
2 uova
9g sale
125g zucchero
125g burro
scorza di 1/2 arancia
scorza di 1/2 limone
50g latte tiepido

Impastare tutti gli ingredienti tranne il burro che andrà incorporato poco a poco alla fine, lavorare a lungo e con molta energia battendo l'impasto sul tavolo per dargli elasticità fino a che si staccherà con facilità dal piano di lavoro.
Far lievitare fino al raddoppio del volume quindi sgonfiare l'impasto e formare le chioccioline o i classici maritozzi suddividendo l'impasto in porzioni di circa 80-90g, mettere di nuovo a lievitare fino a che saranno belle gonfie e in fine spennellare con un tuorlo d'uovo sbattuto in 1/2 bicchiere di latte.
Cuocere in forno preriscaldato a 175° per circa 25-30 minuti.

Non vi resta che farle intiepidire e poi farcirle con la panna montata...

GODETE!
GODETE! GODETE!!!




Baci come sempre,

Mucca

domenica 14 giugno 2009

Fresco di frigo è una vera delizia quando fuori fa caldo come in questi giorni...e poi io adoro la salsa all'arancia!!!

per circa 8 porzioni :
1 buccia di arancia biologica grattigiata finemente
1 litro di latte alta qualità
500g uova intere
250g zucchero

Far bollire l'arancia nel latte insieme alla metà dello zucchero e versare sulle uova lavorate con l'altra metà.
Versare il composto negli stampini , coprire con carta stagnola, bucherellatela e cuocete il tutto a bagnomaria per 50 minuti nel forno preriscaldato a 130 gradi.
L'acqua nella teglia non deve superare la metà degli stampini.
Togliere dal forno e lasciar raffreddare nella loro acqua, a me piacciono freddissimi quindi li tengo in frigo fino al momento di servire.
Questo che vedete è stato decorato con caramello (sul piatto) e con arance pelate a vivo e ripassate in una salsina all'arancia che già vi avevo fatto vedere nel tortino di cioccolato dal cuore morbido, per comodità vi riporto le dosi e il procedimento

" Per la salsa
buccia di un arancia tagliata via col rigalimoni
succo della stessa arancia
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino (abbondante) di maizena
2 cucchiai d'acqua
si mette al microonde o sul fornello in un padellino antiaderente il succo di arancia e lo zucchero e si lascia bollire per un paio di minuti,di aggiunge quindi la maizena mescolata all'acqua e si lascia cuocere ancora un pò,fino a che la salsa non si sarà addensata un poco. "

Ovviamente la salsa va usata fredda in questo caso :-)
Zoomino sulle arance in salsa?
Provatelo, è buonissimo!






Baci in fretta, mi spetta il finale del libro di Vargas che sto leggendo...ho fatto pausa per merenda ;-)

Mucca

venerdì 12 giugno 2009

Mi era rimasta la voglia di pizza...ed avevo una bufala in frigo!


Prima di iniziare ci tengo a precisare che la bufala in questione non è un'amica di campagna della Mucca venuta a visitare la città... ^___^
E' che avevo questa mozzarella in frigo ed i pomodorini gentilmente forniti dalla mammozza che stamattina ha fatto la spesa (meno male, in frigo c'erano rimaste solo due alici...e a me le alici fanno letteralmente schifo! scusate la poca delicatezza) così ieri pomeriggio ho impastato il poolish per fare questa pizza per pranzo.
Cos'è un poolish? beh, forse prima della ricetta vera e propria dobbiamo fare un preambolo, quindi direttamente dal quaderno degli appunti di Mucca :

Piccolo compendio sulla pizza (assolutamente non esaustivo, ma che vi toglierà qualche curiosità...)

La farina è il prodotto che si ottiene dalla macinazione del frumento, i suoi componenti sono acqua, ceneri, cellulosa, sostanze grasse, glutine, amidi e zuccheri, vitamine.
Gli zuccheri o glucidi sono importantissimi perchè modificandosi durante il processo di fermentazione fungono da alimento per il lievito e inoltre conferiscono all'impasto proprietà plastiche ed elastiche.
Tra i glucidi il più importante è l'amido per la sua capacità di assorbire e trattenere l'acqua, è formato da due tipi di molecole, amilosio (23%) e amidopectina (77%).
Le proprietà dell'amido dipendono dal grado della maturazione del grano al momento della mietitura.
Altro importantissimo costituente della farina sono le proteine, che svolgono un'azione catalizzatrice nei processi di trasformazione, ce ne sono di solubili e insolubili, quelle solubili sono l'albumina (12%) e la globulina (4%) , mentre quelle insolubili sono la gliadina (44%) e la glutenina (40%).
Gliadina e glutenina a contatto con l'acqua e sottoposte ad impastamento danno origine al glutine, un composto plastico ed elastico indispensabile alla corretta lievitazione.

Tra gli apparecchi usati per determinare le caratteristiche di una farina importantissimo è l'alveografo di Chopin, un apparecchio che misura l'estensibilità della pasta e la sua resistenza esercitata a riposo.
Gli indici che si ottengono dall'analisi di Chopin sono :

W = area dell'alveogramma o contenuto proteico
P= altezza della curva che misura la resistenza allo stiramento
L= lunghezza della curva che corrisponde all'estendibilità

Il rapporto tra P ed L è di fondamentale importanza perchè una farina con il giusto rapporto tra resistenza allo stiramento ed estendibilità produrrà impasti con il massimo volume ed una struttura interna ben proporzionata.
Per le farina da pizza il miglior indice è compreso fra 0,5 e 0,6, ma per le farine di forza con W sopra i 300 l'indice ha una tolleranza che arriva fino a 0,7-0,8.
Di seguito una piccola guida alle farine...

00 Manitoba (W oltre 370)
impiegata per particolari produzioni di pasticceria e in panificazione per rinforzare le farine.

00 Oro (W oltre 330)
adatta alla produzione di ciabatte con metodo indiretto, in pizzeria è usata per impasti a lunga lievitazione, minimo 18 ore

0 Oro (W oltre 250)
usata per formati speciali e pancarrè, in pizzeria è usata per grandi impasti a media lievitazione, 8 ore.

00 Superiore (W oltre 220)
usata per pasticceria fresca lievitata e baguette francese, in pizzeria è usata per impasti a media lievitazione, 8 ore

0 Superiore (W oltre 230)
adatta a qualsiasi formato

00 Rinforzata (W oltre 190)
usata in pasticceria

W180
è una farina usata per la produzione di biscotti e wafer, usata in pizzeria presuppone una lievitazione di sole 3 o 4 ore e quindi è considerata poco adatta ad un prodotto di qualità.

Ahimé il W non è specificato sui sacchi di farina...vi toccherà cercarlo on line di volta in volta :-(

L'acqua
è l'ingrediente fondamentale dell'impasto di una pizza e la sua quantità influenza notevolmente il risultato.
L'acqua di un impasto per pizza deve avere un ph compreso tra 5 e 6, se il ph è superiore si avrà minor produzione di gas, minore acidità, minor sviluppo di glutine, minore attività dei lieviti e quindi maggior tempo di lievitazione.
La temperatura dell'acqua è partiolarmente importante in un buon impasto, quella ottimale si aggira intorno ai 21-22°, se la pasta è troppo fredda la lievitazione rallenta e l'impasto risulta rigido e piatto, se invece la temperatura è troppo alta la pasta perde elasticità e si rompe quando viene tirata.
Per calcolare la temperatura dell'acqua in un impasto si ricorre ad una formula matematica

temperatura acqua = temperatura ideale impasto per 3 meno(temp. ambiente + temp. farina)

Esempio : 22°x3=66
ambiente 24° + farina 21° = 45
66-45=21°
quindi 21° è la temperatura giusta dell'acqua!!!

Alla temperatura dell'acqua vanno sempre sottratti i gradi di calore generati dall'impastatrice ( per impasti a mano non si toglie nulla)

Il sale aumenta la compattezza degli impasti e trattiene l'acqua quindi è importantissimo perchè nel prodotto finito ritarda l'essiccamento e l'indurimento (se il pane o la pizza sono conservati in un ambiente asciutto, altrimenti in ambiente umido aumenta la deteriorabilità del prodotto perchè attirando acqua porta al rammollimento ed alla formazione di muffe).
Il sale non deve mai entrare in contatto diretto con il lievito perchè ne inibisce la crescita!
è quindi prefeibile unire il sale alla fine dell'impasto.
La quantità necessaria in un impasto per pizza varia da 30 a 50g in un litro di acqua per circa 2 kg di farina.

Il lievito è un microrganismo molto diffuso in natura, il gruppo dei lieviti contiene circa 10 specie tra cui il famoso saccaromicete cervisiae che ha la caratteristica di utilizzare le sostanze zuccherine semplici come saccarosio e maltosio per trasformarle in alcol etilico e gas carbonico e da quindi volume all'impasto.
La lievitazione o fermentazione si può suddividere in due fasi principali

1) l'amido da vita al maltosio ed al glucosio
2) i saccaromiceti si nutrono di maltosio e glucosio producendo anidride carbonica che trattenuta dalla maglia glutinica inizia a gonfiare l'impasto

La temperatura ideale per la lievitazione è compresa tra 23 e 27°, è vero che il lievito si moltiplica molto più velocemente intorno ai 35° ma in questo modo secerne anche una maggiore quantità di sottoprodotti che vanno a pregiudicare la qualità del prodotto.
Dopo questa fermentazione si comprime l'impasto e lo si manipola per spremere fuori tutta l'anidride carbonica, così facendo si ridistribuisce il lievito e si rende più omogenea la temperatura, dopodiché si formano le palline che vanno farre lievitare di nuovo.
La capacitò di un impasto di mantenere la lievitazione è detta grado di tolleranza, passata la maturazione la pasta si affloscia e questo accade per due motivi
1) la pasta è inacidita e il glitine non trattiene più i gas
2) il lievito ha fermentato tutti gli zuccheri presenti nell'impasto

Esistono 3 metodi di panificazione
1) impasto diretto
2) impasto semidiretto con pasta di riporto
3) impasto indiretto con biga o poolish

E finalmente arriviamo al dunque! ^___^

L'impasto diretto consiste nell'impastare tutti gli ingredienti in una sola fase, si può realizzare anche con farine debolo sotto i 220W e con tempi di lievitazione molto brevi.

L'impasto semidiretto è fatto impastando in un'unica fase tutti gli ingredienti insieme a una porzione di impasto precedenre avanzata.

L'impasto indiretto prevede almeno 2 fasi,nella prima si prepara un preimpasto che può essere biga (solido) o poolish (liquido) e nella seconda si aggiungono al preimpasto fermentato gli altri ingredienti.
Questo tipo di impasto necessita di una lunga lievitazione e quindi di farine di forza, ma dona un prodotto di qualità superiore e di grande digeribilità.

La biga è un preimpasto asciutto che può avere molte ore di lievitazione (da 16 a 48) , è ottenuta ocn farina conW superiore a 300

farina 00 forte 10kg = 100%
acqua 4,4 litri = 44%
lievito 100g = 1%

Il poolish
è un preimpasto liquido ottenuto mescolando acqua e farina in eguale quantità più il lievito che varia a seconda dei tempi di fermentazione che vogliamo ottenere e della temperura

1-2 ore = 2,5-3% di lievito
4-5 ore = 1,5% di lievito
7-8 ore = 0,5% di lievito
10-12 ore = 0,2% di lievito
15-18 ore =0,1% di lievito

ovviamente le dosi variano in base alle stagioni e all'eventuale uso di celle frigo per la lievitazione...inoltre dosi tanto piccole di lievito non è possibile misurarle in casa a meno che non vi fissiate a tal punto da comprare una bilancina da orefice!!! ^________^

E siamo finalmente arrivati alla ricetta di oggi, che ho scovato un paio di anni ga in un forum frequentato da pizzaioli ed amanti della pizza...

La pizza in teglia con il poolish

ore 18 del giorno prima
impastare
950g di acqua
1000g farina
2,5g lievito (poco meno di 1/8 di panetto)

ore 9 del mattino dopo
unire all'impasto
750g farina
45-50g sale fino
40g olio
2,5 g lievito

Impastare fino a che risulterà liscio e sodo, formare la palline e metere a lievitare dalle 12 alle 24 ore. Io gli ho dato le pieghe sperimentate nella pizza di Paoletta ed ovviamente non ho fatto le palline perchè era in teglia, devo dire che il risultato è stato ottimo.
La cottura è sempre la stessa, forno preriscaldato alla massima temeperatura, il mio forno raggiunge i 240-250°, la cottura non ha tempi prestabiliti, ci si regola in base alla doratura.
L'ho condita tiepida e a crudo con rucola, pomodorini ciliegia, basilico spezzettato a mano, olio extravergine di oliva ed una magnifica e cremosissima mozzarella di bufala ( non mi vergogno e dire che dopo averla spezzettata sulla pizza mi sono abbondantemente leccata le dita!!!) è un pasto ottimo per i pranzetti estivi, dovete proprio provarla :-P
Eccovi uno zoom sulla mozzarella, tanto per gradire...


Non vi è venuta voglia?
E allora buttatevi, potreste gustarvela per la cena di domani che è pure sabato sera!
Adesso vi saluto,
baci come sempre

Mucca

mercoledì 10 giugno 2009

E anche la Mucca è andata da Pizzarium...


Alla fine mi sono decisa e ci sono andata, avevo così tanto sentito parlare di questo posto!!!
Ieri ero in giro per Roma tra commercialista e commissioni varie e all'ora di pranzo sono salita al volo sulla metro e sono scesa alla fermata Cipro, trovarlo è stato facilissimo è proprio li vicino :-)
Al mio arrivo piccola delusione, c'erano solo una teglia di pizza coi funghi e un quadratino di qualcosa color arancio (zucca, ho capito poi), vabbè che erano già le 3 del pomeriggio... ma che sfiga!
Ho chiesto alla commessa se c'era qualcosa in forno e una pizza con verdure era quasi pronta, così ho aspettato e nel frattempo mi sono fatta servire il quadratino solitario alla zucca.
Mmmmh... mica male, l'impasto alto e soffice ma con la crosticina sotto, i sapori della zucca, delle cipolle e della salsiccia si fondevano benissimo, la spolverata di rosmarino e formaggio profumava il tutto.
Poi è arrivata quella alle verdure, all'apparenza slurposissima, colorata, allegra! purtroppo l'assaggio non è stato all'altezza dell'aspetto, forse è solo una questione di gusti personali ma non sapeva quasi di nulla e la base era troppo morbida perchè le verdure l'avevano inumidita in cottura perdendo la loro acqua :-(
Purtroppo l'ora era tarda, avevo un appuntamento e quindi non ho potuto fermarmi per vedere se c'erano altre pizze in arrivo, così mi sono bevuta una bella cedrata, ho acquistato un filoncino di pane da mezzo kg ed ho chiesto il conto...
12 euro! MORTACCI!!!
(scusate eh, ma il mio animo di Romana si è risvegliato tutti insieme)
Due quadratini piccoli piccoli di pizza (sono a dieta e ne ho preso appena un assaggio), un bibita e 1/2 kg di pane 12 euri??? ho capito che Pizzarium ha i suoi seguaci ed è famoso, ma vorrei ricordare al Signor Bonci che la farina resta sempre farina e che al supermercato costa 50 centesimi il chilo ^___^


Il pane ancora non l'abbiamo assaggiato, ma vi farò sapere presto, nel frattempo mi sa che la pizza mi conviene farla a casa perchè se porto quel lupo affamato dell'Omo o la mia vorace e simpatica famiglia a pranzo da Pizzarium mi tocca accendere un mutuo ;-)

Baaaaci e alla prossima,

Mucca

domenica 7 giugno 2009

La pizza bianca per il Porcellino


L'altro giorno in chat mi è stata consigliata una ricetta di pizza bianca alla romana che ho voluto provare per fare una sorpresa al Porcellino della Zia, infatti oggi ha passato tutta la giornata qui con me.
La ricetta è tratta dal blog Anice e Cannella , che evidentemente deve avere una sfrenata passione per pizza e focacce :-) ci ho fatto un giro di una mezzora e mi ha fatto venire una voglia allucinante!

La cosa più divertente della giornata è stata scoprire di avere un nipote con l'olfatto decisamente canino... stavamo giocando con nintendo sdraiati sul lettone mentre in forno la pizza cuoceva, non gli avevo detto di averla preparata perchè gli volevo fare una sorpresa per merenda, e invece mi ha fregata!
Tutto a un tratto si gira e mi fa "Zizzi! io vojo la pizza bianca!" ^_________^
mi è venuto troppo da ridere, ma che naso hai ?!!?
La cosa bellissima è stata vederlo correre in cucina e guardare tutto soddisfatto il forno, è stato seduto buono buono fino a che non si è raffreddata abbastanza per essere mangiata senza scottare la lingua e poi si è sparato un pezzone grosso più della sua testa... ed ho le prove fotografiche!



Ma passiamo alla ricetta :

400g farina 0
300ml di acqua
16g di olio o strutto
8g di fiocchi di patata (io ne ho messi 12 perchè ho avuto la mano pesante ;-) )
5 g di sale
5 g di malto o miele o zucchero (io miele)
8g di lievito
sale grosso e rosmarino
olio di oliva

Fate sciogliere il lievito in 200ml di acqua e unite il cucchiaino di malto, lasciate riposare per una decina di minuti.
Impastate la farina con i 200ml di acqua ed aggiungete piano piano i 100ml rimasti (io in circa 50 ci ho sciolto il sale, per gli altri 50 che rimangono regolatevi a seconda della vostra farina, potrebbe non servire tutto il liquido).
Unite l'olio alla fine e mettete a lievitare in un luogo tiepido coperto con un panno, deve triplicare di volume, ci vorrenno circa 2 ore e mezzo.
Rovesciare l'impasto sulla spiana di legno infarinata e con le mani allargrlo fino ad ottenere un rettangolo, piegare in 3 come quando si prepara la pasta sfoglia quindi aspettare 10 minuti e ripetere l'operazione.
Prendere i lembi dell'impasto e ripiegarli all'interno formando una palla, quindi rovesciare la pasta e mettere a riposare per altri 20 minuti coperta con un panno umido.
Stendere con le mani unte in una teglia di 40X40 cm (nella ricetta originale l'impasto era diviso in due porzioni e sistemato in due teglie 25X30, ma in casa mia la pizza bianca piace bella spessa e così ho usato una teglia unica) spolverare con sale e rosmarino e ungere con un filo d'olio.
Rimettere a lievitare altri 15-20 minuti , quindi cuocere in forno a 250° fino a doratura.

Mi è piaciuta molto, l'alveolatura era bella grossa e la pasta morbida e profumata, purtroppo se la sono spazzolata prima di poter provare a riempirla con qualcosa , ma la prossima volta la mortazza è assicurata ;-)



Vi consiglio di provarla!

Baci,

Mucca

venerdì 5 giugno 2009

La torta margherita decorata per Jordan ^____^



Eccola qua, decorata e pronta al rito delle candeline ^______^
ho usato pochissime cose, qualche fragola (che costituisce anche il freschissimo ripieno) e dei ventaglietti fatti al cornetto con del cioccolato bianco, inoltre l'immancabile panna montata, d'altronde la torta verrà mangiata dai nostri nonni che come tutti gli anziani amano i gusti classici.






Che mi resta da dire? ah, si!gli auguri al cuginastro ;-)

TAAAAANTI AUGURI AL MIO CUGINETTO PREFERITO ovvero l'unico che mi piace dell'intera famiglia (e vi assicuro che siamo numerosi....)



Saluti e baci come sempre,

Mucca

giovedì 4 giugno 2009

La torta margherita...e le margheritine !



Altra base di pasticceria che adoro è la torta margherita, ottima da utilizzare al posto del pan di spagna, il profumo del burro e della buccia di limone le danno una marcia in più ed una sofficità unica.
Le dosi che vi do sono quelle per una torta bella grande, una teglia di almeno 26 cm di diametro, che spesso però risultano un pò abbondanti (in casa mia quasi mai) , per questo motivo vi consiglio di provare a "riciclare" la parte eccedente dell'impasto confezionando queste tortine... morbide come una nuvola, giuro!
Il principio è quello della torta paradiso, farcia pannosa all'interno e zucchero a velo sopra ( prossimamente vi posterò anche la ricetta dei trancetti paradiso per la merenda dei bimbi... e delle sorelle).

4 uova intere
7 tuorli
230g zucchero
125g farina
125g fecola di patate
100g burro fuso tiepido
2 cuchiaino di lievito rasi
estratto di vaniglia q.b.
buccia grattugiata di un limone
1 pizzico di sale

Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, per montare meglio le uova devono essere a temperatura ambiente o in alternativa potete montarle su una pentola di acqua calda.
Unire l'estratto di vaniglia e la scorza del limone e continuate a montare fino a che le uova non inizieranno a scrivere, ovvero a lasciare una traccia netta mentre lasciate colare l'impasto dalla frusta.
Setaciate le polveri insieme ed unitele in 2 riprese al composto di uova, mescolando dal basso verso l'alto per non smontare il composto, in fine unite in fine il burro poco alla volta continuando a mescolare in questa maniera.
Dividente l'impasto, poco meno di 3/4 andranno nella teglia per il vostro dolce, consiglio 22 cm di diametro, il resto potete trasferirlo in uno stampo per muffins o plum cake in miniatura ottenendo così 6 o 7 tortine.
Cuocete a 170 gradi in forno preriscaldato, la torta cuocerà circa 35-40 minuti, le tortine 18-20
al massimo, dovranno essere leggemente dorate.

Lasciate raffreddare e farcite con panna fresca appena montata e zucchero a velo, se volete potete divertirvi a decorare con fiori di zucchero o con uno stencil ricavato da un cartoncino e del cacao.
Ottime per giocare a fare le signore del tè ;-)



Vi saluto anche per oggi, devo continuare i preparativi della torta di Jordan,la base e la crema sono fatte ma mancano ancora lo sciroppo per la bagna e le decorazioni di cioccolato,
baci
Mucca